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L ANTIGRUPPO SICILIANO TRA STORIA E RIFLESSIONI 57 nuove di tutta l Isola. La determinazione della sua fisionomia come avanguardia, anche se nel senso attenuato di polemica e opposizione che comunque il termine ha ormai acquisito rispetto all ordine costituito (e non solo nell ordine della produzione letteraria corrente), ha una doppia relazione d orientamento che ne significa la specificità. Un punto di riferimento è il clima generale della crisi destabilizzazione da una parte e demistificazione del liberalismo borghese dall altra e del dissenso che va sotto il nome di contestazione del 68; l altro è l avanguardia del Gruppo 63. Il gruppo di poeti, Balestrini, Giuliani, Sanguineti, ecc., che ruppero soprattutto con la tradizione lirica della poesia italiana e le cosiddette forme chiuse o sciolte/libere del verso. Le sue (Antigruppo) radici infatti pescano nella memoria degli anni Sessanta, e si struttura negli anni Settanta e Ottanta. I tre decenni che videro il fenomeno della contestazione politico-culturale globale del 68 e gli anni di piombo , i funerali di stato e la politica dei blocchi contrapposti dell Est e dell Ovest ovvero della strategia militare dell equilibrio del terrore. Il modello del governo del mondo che, parallelamente e in termini complementari, esportava l economia neocapitalistica nelle aree arretrate attraverso la strategia e la tattica degli aiuti e dei sostegni che generavano più dipendenza che autonomia di sviluppo. Le periferie dell impero borghese, infatti, attraverso l azione dei prestiti al terzo mondo, ancora oggi pagano le conseguenze in termini di sottosviluppo e dipendenza. Sono rimaste espropriate delle loro ricchezze, e rimaste vincolate sia per la dipendenza tecnologica che per la restituzione dei capitali e degli interessi. Sono gli anni che misero in scena in maniera spettacolare, a volte tragica, le contraddizioni di una società italiana, europea e mondiale che fino allora era riuscita a dominare le stesse contraddizioni che giocavano contemporaneamente in positivo e negativo senza lacerazioni insanabili produzione sociale e appropriazione privata, richieste di partecipazione e di responsabilità ed emarginazione delle forze progressiste dai centri decisionali, crescita dei movimenti delle forze democratiche socialiste e comuniste e rigurgiti autoritari e fascisti sull intero scacchiere internazionale (provocati per non disturbare molto gli equilibri politici e di potere consolidati dal dopoguerra fino allora), decolonizzazione militare e nuova colonizzazione economico- mercantile, attenzione alle culture altre e loro integrazione e mercificazione. Le contraddizioni, nonostante la gestione diretta del comando capitalistico e la sussunzione della società quasi interamente nel suo tempo di produzione e riproduzione, dunque rimanevano e oscillavano tra il collateralismo di certo intellettualismo funzionale e organico al sistema e un conflitto, specie sul piano letterario ed artistico, che si articolava tra antagonismo e contra- dizione tra gli stessi gruppi delle avanguardie antagoniste e quei movimenti invece che si ripiegavano in interiore hominis. Era un antagonismo di fondo che non mediava più le contraddizioni more solito né si riconosceva più nella vecchia razionalità dell illuminismo progressista e graduale che, secondo

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