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ANTONIO CONTILIANO 70 permanente, era, e rimane ancora oggi, la chiave vincente non solo per demistificare il reale legale esistente, senza perdervi il contatto, ma anche la scelta per rinnovare il linguaggio e stare dentro la mobilità e l instabilità della storia materiale ed eterologica degli uomini. Ci sottrae alle reificazioni delle nostalgie estetico-nomologiche rimanendo tuffati nel divenire materiale e con-tingente della storia e dei bi-sogni. 5. La contestazione e gli intellettuali La contestazione aveva denunciato la mistificazione del nuovo ordine mondiale e sollecitato, in un certo senso, anche le risposte dei letterati, dei poeti, degli artisti e dei pensatori che non potevano rimanere insensibili di fronte alla linea d ordine che attraversava la pianificazione uniformante del mondo. Diviso in blocchi, il nuovo ordine bipolare del mondo, sostanzialmente, era omologante e spingeva all omogeneità. Nella sua cultura e pratica politica antidemocratica, antilibertaria, emarginante, soffocava infatti ogni alternativa al sistema dei blocchi. Contraddittoriamente negava le stesse promesse dell umanesimo sia nella classica versione cristiano- borghese sia nella versione del socialismo realizzato che presumeva di praticare, e per contrappeso, pertanto, spingeva le persone avvertite verso la critica, la denuncia e il cambiamento interno se non verso il rovesciamento. Era un sistema di comando e controllo, questo della pianificazione bipolare del mondo che i vertici, che avevano chiuso i conti della seconda guerra mondiale, avevano condiviso dividendo il mondo in Est e Ovest per provare la via della coesistenza pacifica (?). Non avevano chiuso però, né potevano, i conti con le attese utopiche o realistiche di rinnovamento che avevano accompagnato la rinascita e la coesistenza stessa, e che, vigili, alimentavano le rivendicazioni dei soggetti vecchi e nuovi; di quei soggetti, singoli e collettivi, che avevano coltivato speranze di vita diverse, atteso il momento della rivincita e della realizzazione, e che invece, ora, assistevano al fatto inaccettabile di come le stesse strutture del soggetto rivoluzionario la classe operaia operassero per l integrazione e l organicità alla stessa riorganizzazione capitalistica, alla sua logica di mercato e di pianificazione sottomessa al comando e al controllo politico e culturale. Di Mercato o di Stato che fosse l economia pianificata e mercantile, il suo sviluppo richiedeva il controllo delle spinte contro sia del sociale che del dissenso politico; e il controllo era evidente e spietato sia che si manifestasse nei noti fatti della repressione sovietica dell Ungheria e della primavera di Praga sia nella criminalizzazione del dissenso del 68, senza dimenticare le involuzioni dei vari golpes; non ultimo quello che soffocò il Cile di Allende dietro le direttive americane, o quello continuo che si consumava nella metafora del muro di Berlino. Gli intellettuali, allora, hanno reagito al ristagno e alla reazione toccando le corde dei saperi e dei loro linguaggi (mai neutri) sconvolgendo, specie in

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