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ANTONIO CONTILIANO 74 cumulo delle rovine della storia mentre la tempesta del futuro lo spinge alle spalle; è riflettere sulle metamorfosi: le cose ricche e strane , il corallo e le perle che sono le ossa e gli occhi dei morti cari al pescatore di perle di W. Benjamin che il mare ha riconvertito in valori, e la cui luce non può essere spenta facilmente. Il tempo è sempre quello del jetzt-zeit, il tempo-adesso, il tempo-ora non lineare in cui il passato, il presente e l attesa del futuro confluiscono improvvisamente come una turbolenza che annuncia nuove possibilità, e che vive come un textum-miscela e kairòs instabile di con- tingenze o di variabili che si toccano ai bordi, e che, così, intrecciati si sviluppano per sentieri non lineari. Nel caso dell Antigruppo siciliano è riconsiderare, con occhio distaccato e di giudice partecipe, la vitalità delle esperienze linguistico-poetiche uscita dal chiuso della nicchia intimistico-espressivo e individualistica del poeta irrelato. È l uscita dalla diaspora della nostalgia e dal museo della poesia pura per immergersi con le mani sporche di Garcia Lorca, tra malinconia dell essere e nostalgia del non-essere-ancora, nella realtà viva e mai neutra che coinvolge e attraversa le soggettività e i linguaggi nella intercomunicabilità. Il linguaggio che la riflette, infatti, la esprime e/o la costruisce, è sempre il logos di una visione, di una ideologia che si fa anche semiotica storica, e non può mai essere solo semio-logia senza genesi se non nella rarefazione dell astrazione analitica e modellistica. La realtà come processo di senso e contro sensi non è mai separabile definitivamente dalla scienza, dalla razionalità, dai linguaggi, dalle procedure e dalle modalità dell intreccio e della miscela con il corpo e la materia che strutturano i processi stessi della produzione. E tuttavia non vi si riduce. C è una trascendenza un irriducibilità di fondo del tempo nel tempo stesso che ti obbliga sempre ad una differenza rinascente nella materialità stessa della storia materiale che si processualizza sempre come contingenza di eventi in particolari linguaggi. I segni sono tali infatti in rapporto a un extrasemiotico che sfugge alla cattura dell identico, del Medesimo , della lingua quanto del vedere astratto, della logica formale e sintattica, e non necessariamente solo di quella algebrica. La poesia dell Antigruppo siciliano è quella della parola e dei segni che ha voluto essere anche pensiero in azione, gesto, relazione con il tempo e la storia; significato in cammino tra continuità e rottura col passato; interazione dei segni e testi plurali, conflittuali con equilibri sempre instabili e mai definitivi di soggettività che hanno portato bi-sogni variegati e plurimi nella complessità del reale. A questa logica, credo non si sia sottratta neanche la singlossia di Intergruppo-Singlossia e di Écriture et Singlossie, sebbene sembra rimanere ancorata al modello glossematico e semiologico astratto lingua come parola-logos che esprime proprio del paradigma occidentale della cultura che, nel vedere id(e)o-semantico e id(e)o-fono-semantico dell arte e della poesia, continua a rappresentare, sotto forma di traccia lettera o figura la

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