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ANTONIO CONTILIANO 68 sperimentale nel perimetro dell io sconvolto per arricchire la scrittura del noi, la pluridimensione La SINGLOSSIA risultante di tre assi convergenti (idosemantico, fonosemantico, diacronico), nata dalle macerie dell Antigruppo , rivelatosi poi inadeguato a rendere poeti in movimento gli artefici di lungo periodo (1968- 1974) di attività e di ricerca, con Apicella (semiologo) e Apolloni (poeta), opera (corsivo nostro) come sintesi di rifiuto La SINGLOSSIA perciò stimola l estensione di sensi per comporre equilibri, leggi logiche multiple con matematiche diverse (classica, non euclidea); assembla linguaggi complementari per abolire il subalterno che, escludendo responsabilità, è preludio di ritirate storiche. L arte è per Apicella un lavoro che dovrà essere svolto senza rinunce e compromissioni, elementi di alienazione materiale e spirituale che rendono il successo amaro come la sconfitta12 . Allentate sembrano, tuttavia, nella rivista, e in generale, le relazioni e i nessi della sperimentazione con il sistema dominante dei rapporti produttivi e sociali, e le sue configurazioni in atto; presente, invece, sembra essere la convinzione che ci possa essere una sintesi di superamento di tipo metafisicizzante, lì dove le premesse sembrano suggerire, invece, una dia- lettica materiale del tempo storico, e contingente. Come rilevano Carbone Ma l ambito della poesia sia visiva che concreta, ha ancora una matrice di tipo idealistico Ciò però ha finito per richiedere la necessità di un suo superamento. Si arriva così all operazione successiva del linguaggio riferito alla SINGLOSSIA, dove il visivo e il verbale non possono essere separati tra loro 13 e Apicella, considerati gli interventi teorici di chiarimento di Apolloni (il fondatore), la complementarità dell idosemantico, del fonosemantico e della diacronia è presentata come sintesi e superamento. Sintesi e superamento sono due categorie tipiche di un movimento logico atemporale e smaterializzante che vivono la temporalità come insignificante e il significato come idea di cui si può avere immagine interna o esterna per mimesi, scarto o allusione. Il tempo, anche nella stessa poesia visiva e concreta, è visto e pensato ancora solamente come diacronia rettilinea e sintesi di superamento del verbale-lettera, lì dove i prodotti artistici singlossici sembra alludano, invece, alla turbolenza erotica e all ebbrezza poetica della con-fusione dia- lettica (dia= separazione e attraversamento) sia dei vari tipi di segno sia dei tempi percettivi verbo-scritturali e pitto-scritturali. Il semantico del simbolo- segno pitturato nel gramma-(lettera)-immagine rappresentativa, infatti, come la stessa phoné della parola, di cui il gramma è traccia e immagine rappresentativa, figura , esprime l ido/idea sia il fono/phoné. La parte visiva della poesia singlossica non esce comunque dal logos, dalla voce, dalla parola, perché di questa vuol essere la parte semantico-percettiva come se fosse un oggetto-eidos che trova luogo nell immagine acustica e grafica insieme. L immagine come la lettera è una traccia visibile che dà corpo visibilità al suono e al logos che insieme è parola e idea, a meno che non si

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