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programma sel regionali

Liguria Riteniamo che la parte politica introduttiva presenti in primo luogo la necessità di chiarire quali siano i soggetti o gruppi politici a cui ci si riferisce in qualità di componenti del nuovo centrosinistra. Non ci convince neppure il metodo di decisione indicato che ripropone quello previsto da Italia bene comune. Non ci pare valida una riproposizione meccanica di quel modello perché, pur richiedendo noi con forza una perimetrazione dell’alleanza, si arriverà comunque ad una coalizione molto più variegata ed eterogenea di quella ipotizzata a livello nazionale. Richiediamo, ovviamente nella serietà della responsabilità di governo, un maggiore margine di autonomia per le singole forze, almeno per le tematiche particolarmente caratterizzanti. Infine il rapporto tra cornice programmatica e indirizzo politico del futuro candidato Presidente è un tema che intendiamo lasciare aperto, perché nell’attuale fase non è affrontabile e potrà essere concretamente verificato e valutato soltanto a risultato delle primarie acquisito. Relativamente alla parte programmatica vorremmo fare una osservazione di fondo: i temi “più caldi” del governo regionale sono anche quelli affrontati in maniera più generica, con definizioni talmente vaghe che lasciano spazio a soluzioni anche opposte. Su alcuni di questi temi cercheremo di fare proposte concrete per meglio valutare l’effettiva sintonia tra i possibili alleati. Obiettivamente, comunque, non si può non osservare come il mancato giudizio sull'amministrazione uscente, o almeno su alcuni suoi specifici provvedimenti, renda più complicato delineare una credibile proposta di governo. Elementi di programma. Integrazioni o formulazioni più puntuali sul programma che si aggiungono ai ragionamenti già presentati nella scorsa settimana nelle nostre linee guida. Il territorio primo patrimonio. La Liguria è la prima regione per consumo di suolo. La emergenza della situazione, anche in termini di sicurezza ambientale , ci deve portare ad affermazioni più impegnative e a dire chiaramente che occorre proporsi di prevedere negli strumenti urbanistici zero consumo di suolo. Quindi non si tratta di contingentare lo sviluppo urbanistico tradizionale ma di prevedere un impegno nell’edilizia opposto a quello finora perseguito, fondando la ripresa del settore sul restauro, sul ripristino ambientale, sulla rigenerazione urbana. Tutto ciò vale in particolare per le coste liguri che, dopo il diluvio di porticcioli di questi anni (la Liguria è la regione con il maggiore numero di posti barca per abitante) non solo non possono più reggere nuovi porticcioli ma in molti tratti hanno bisogno di essere ripristinate, ricostruendo scogliere, ripascendo le spiagge, bonificando il mare e ricreando un vitale gioco delle correnti. Dal territorio, il turismo. Un “piano industriale” del turismo è una definizione accettabile se con ciò si vogliono indicare le grandi potenzialità occupazionali 9

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