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programma sel regionali

ed economiche del settore. Lo è molto meno se suggerisce interventi pesanti nell’entroterra, speculativi cambi di destinazione d’uso degli alberghi, sfruttamento dell’ambiente, come purtroppo si è verificato. Noi pensiamo a un turismo estremamente rispettoso dell’ambiente naturale, a una ripresa delle coltivazione dei terreni abbandonati, a una rivitalizzazione dei paesi dell’entroterra, a un rilancio dei parchi sul modello dell’Argentera e del Mercantour. Siamo convinti che il turista “attivo” nell’entroterra non cerchi grandi strutture ma buona cucina, attività sportive, trekking bene organizzato; sulla costa cerchi acqua non inquinata, depuratori esistenti e funzionanti, belle spiagge di cui almeno la metà pubbliche, pedonalizzazione delle cittadine rivierasche e buona accoglienza. Insieme all’ambiente della costa e dell’ entroterra, la cultura deve rappresentare la terza fondamentale opportunità del nostro territorio. Su questo va fatto un vero sforzo di valorizzazione delle nostre tante potenzialità trascurate. L’Expo 2015 va visto come un’occasione per la Liguria di farsi conoscere nelle sue autenticità e non, come a volte appare, un mega affare per pochi senza nessuna ricaduta effettiva e duratura sull’economia del territorio. Semplificazione. La semplificazione dei servizi degli Enti locali deve riguardare la burocrazia, non la riduzione dei controlli in campo ambientale e nella politica territoriale, abusando dello strumento del silenzio-assenso. Integrazione socio-sanitaria. E' un obiettivo essenziale che bisogna raggiungere in un biennio anche attraverso una concertazione con i Comuni interessati nei diversi ambiti. Salute. Le politiche portate avanti dalla Regione in questo decennio, pur di fronte alle pesanti eredità lasciate dalla giunta Biasotti ed alle drastiche costanti riduzioni di finanziamenti operati dai Governi che si sono succeduti, non sono state all’altezza dei bisogni e delle possibilità. Occorre una virata forte che incida sulla migliore possibile razionalizzazione dell’esistente basata sulle necessità rappresentate dai cittadini, nei distinti bacini territoriali, anziché sulle costruzione di primariati e dipartimenti con tutti i loro moltiplicatori negativi e costosi che ne derivano. Nelle condizioni date rivendicare più umanità e senso di responsabilità di quella che già da diffusamente il personale medico e non risulterebbe solo offensiva. Allo stesso modo bisogna eliminare, nel documento del PD, ogni riferimento all’uso del privato (andrebbe semmai superato quello che c’è già in via sostitutiva e non ad integrazione del pubblico). La rete dell’emergenza-urgenza si può affrontare e risolvere dentro il progetto più ampio della rete ospedaliera a partire dal superamento dell’azienda Evangelico-Voltri per riportarlo alle necessità di riutilizzazione dei vecchi ospedali (Voltri appunto, Sestri Ponente ed anche lo Scassi a regime) per la realizzazione dell’ospedale del ponente cittadino genovese baricentrico per il ponente e la valpolcevera in area Cornigliano (Villa Bombrini) riaccorpando l’Evangelico al Galliera che deve rimanere com’è (salvo finanziamenti insperati in più dallo Stato o dallo Ior). 10

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