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programma sel regionali

Introduzione Alcuni dati emblematici, scelti tra i tanti possibili, sottolineano quanto sia profonda e strutturale la crisi della Liguria dentro alla crisi del nostro paese e dell’Europa. Il tasso di disoccupazione giovanile è del 42%, più alto di quello nazionale. Il rapporto Ocse sugli indici di benessere regionale ci dà un voto nettamente insufficiente sul tema dell’ambiente, collocando la Liguria al 12^ posto tra le regioni italiane. Inoltre la Liguria è la prima regione del nord nella classifica Ecomafie della Legambiente, cioè è quella in cui maggiormente prospera il circuito di illegalità mafia/cemento/rifiuti. Sanità e trasporto pubblico, infine, sono, pur se per motivi diversi, scarsamente efficienti e contribuiscono in maniera determinante a rendere complicata la qualità della vita dei liguri. Siamo ben consapevoli delle grandi difficoltà oggettive incontrate dal governo regionale e della fatica impiegata per fare fronte ai tagli dei finanziamenti, resta però il fatto che questi dati evidenziano come la Liguria, a differenza di altre regioni, ha perseguito negli anni scorsi un modello di sviluppo, i cui ingredienti (grandi opere, consumo indiscriminato del suolo,interventi localistici a pioggia) lungi dall’assicurare una “crescita felice” si sono rivelati incapaci di dare risposte efficaci all’altezza della crisi drammatica del nostro territorio. E’ da queste riflessioni concrete, facilmente riconoscibili nella vita di tutti i giorni, che traiamo la convinzione della necessità di un taglio con il passato. C’è bisogno di una visione nuova della Liguria, di disegnare un profilo di una regione più ecosostenibile, più attenta ai diritti e più incisiva nel contrasto alle disuguaglianze. Per fare ciò non basta cambiare modello di sviluppo ma occorre anche ripensare il modo di governare e dare un diverso ruolo politico e programmatorio alla Regione. E’ per questi motivi che il termine “discontinuità” non è per noi una formula abusata del linguaggio politico ma assume una valenza reale. Indica secondo noi l’esaurimento dell’attuale sistema di governo della Regione Liguria e, di converso, la necessità di prevedere per i prossimi dieci anni una svolta profonda nei contenuti, nelle persone e nel modo di governare. E’ solo così, con scelte nette e innovative, che si può andare incontro alla evidente volontà di cambiamento dei cittadini liguri e si può ricevere la loro fiducia nelle elezioni della primavera prossima. Gli essenziali punti di programma che proponiamo corrispondono a queste considerazioni politiche generali e riprendono in parte nostre proposte e richieste che non sono andate a buon fine nella legislatura che sta terminando. Possono essere raggruppati in quattro filoni:  una nuova ricetta economica basata sulla conservazione e la protezione dell’ambiente, l’energia pulita, la ricerca e l’innovazione in campo tecnologico,il turismo attivo e la cultura;  la lotta alla povertà e alle disuguaglianze a partire dall’efficienza e dall’universalità dei servizi pubblici;  la risposta alla crisi della politica non più con i potentati personali ma rafforzando il legame tra politica e cittadini, aprendosi alla società, ai 2

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