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ANTONIO CONTILIANO 66 Novecento, già cominciava a trapelare quando il poeta castelvetranese Gianni Diecidue, sul n. 8/11 di Impegno 70, rispondendo alle accuse di Crescenzio Cane (che vedeva ormai l Antigruppo ridotto a un pesante calderone di basso populismo, al servizio di una presumibile politica culturale, riempiendolo di dilettantismo letterario e di bassa politica regionalistica), sottolineava che le contraddizioni, le diverse appartenenze e i diversi stili non avevano minimamente pregiudicato gli obiettivi di fondo del movimento: Certo vi sono nell Antigruppo evidenti contraddizioni di contenuti e di poetiche causate soprattutto dallo stato magmatico in cui tuttora si trova il movimento e dall aver voluto rappresentare un punto di riferimento e di aggregazione delle forze intellettuali e culturali isolane sulla base delle idee e dei propositi di cui ho parlato prima. Per accorgersene basta leggere Antigruppo 73, l Antologia curata dal compianto Santo Calì. Ma non si possono rilevare, come ha fatto intelligentemente Zagarrio nel n. 6 di Quasi, due motivi importanti e fondamentali, il primo l esigenza di superare ogni residuo ermetico di dolorosa veglia e di assorta speranza del domani, il secondo: la tendenza ad aggredire la storia del sud, che è poi storia del mondo, l alienazione dei sud, che è anche alienazione del mondo; aggressione che ha trovato nel linguaggio la misura della capacità espressiva e poetica se non di tutti almeno della maggior parte dei poeti dell Antigruppo. E forse in questi motivi sta il punto di saldatura del movimento isolano ad altri movimenti di letteratura e di poesia presenti oggi nel mondo che fanno aggressione alla storia dei proprio paese, alla alienazione della propria società11 . Ora, crediamo, e in ciò naturalmente va tenuto conto del senno del poi, che un analisi attenta quanto distaccata e storica, pur per cenni, alla luce dei molti fattori comuni ai movimenti che, per quanto ne sappiamo, non ebbero mai momenti di dialogo e confronto diretti e spassionati, darebbe spazio ad una riflessione per trovare convergenze di comune terreno critico, e sviluppi particolari lì proprio dove ideologia, linguaggio, poetiche, rinnovamento, lessico e sema , tecniche compositive, ecc. si pensava invece che ci fosse un inconciliabile terreno di solo scontro. Lo stesso Gianni Diecidue parlava già di possibili saldature. E ciò, pensiamo, fosse estensibile e possibile anche con esperienze che fossero anti e fuori Sicilia, e sebbene altre rispetto allo stesso Antigruppo siciliano. E da questa convergenza anti , e largamente anti , crediamo non debba mancare qualche spunto di riflessione per le nuove forme di poesia non verbale o non solo verbale poesia visiva, singlossica, ecc. che oggi utilizza gli strumenti del video-sonoro, dell informatica e del virtuale, sfidando anche certe posizioni che la considerano, forse, ancora un fenomeno extra-para-letterario. Come diceva la semiologa Rossana Apicella, che con Apolloni animò la rivista Intergruppo-Singlossia, la trascrizione semantica non si esaurisce solo in quella grafica lettera della voce/parola/phoné, ma è sin-glossia: complementarità di idosemantico (l immagine),

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